27 Giu Le app per fare soldi
Introduzione
Nel mondo moderno i giovani cercano costantemente di guadagnare soldi, e con l’avvento della tecnologia si sono creati diversi nuovi lavori, attraverso il web e applicazioni per il cellulare. Queste attività stanno conquistando il mercato del lavoro in quanto la forte crescita di “assunzioni” (anche se non ci sono contratti), sta obbligando i governi di tutto il mondo a regolamentare questa nuova forma di occupazione.
Aspetto storico/sociologico
Molte sono attualmente le applicazioni utili per riuscire a monetizzare, a creare il proprio guadagno, non sempre uno stipendio, ma un buon punto di partenza per concedersi qualche lusso in più durante la settimana. Una delle più famose app è Uber, che attraverso il suo sistema di ricerca mette in contatto migliaia di persone che hanno bisogno di un passaggio in macchina. Uber cerca di unire nel network, chi ha bisogno di una macchina per spostarsi e chi invece è disposto a metterla a disposizione per una piccola remunerazione.
Cosi sono nate tutte le successive start up che si rifacevano alla filosofia lavorativa di Uber, come ad esempio Fooderola e Ubereat, consegnano il cibo ordinato in ristorante in cambio di una remunerazione. Questi lavori hanno creato delle problematiche serie in quanto è mancante una vera e propria regolamentazione del lavoro e della retribuzione, che però in Ministro del Lavoro, Di Maio, sta cercando dei modi per riuscire a regolamentarle.
Al contrario negli ultimi anni, molte app sono nate con la filosofia di dare una piccola retribuzione in cambio di piccoli impegni quotidiani o di “missioni”. Un esempio è Spotlad nel quale si riceve una remunerazione in base a quanti spot pubblicitari guardi. In un ora si guadagnano circa 3 euro, sono pochi, ma come detto in precedenza possono essere utili per bersi una birra in compagnia il sabato sera. Sulla stessa onda troviamo SlideJoy che ti permette di guadagnare guardando annunci pubblicitari. I soldi guadagnati si chiamano Carati, e poi sono convertiti in Euro.
Un’ app molto curiosa per guadagnare soldi è Gym Pact, la quale ti permette di fare attività fisica e di essere pagato per farla. Per riuscire ad avere una remunerazione sarà necessario completare degli obbiettivi, come mangiare frutta, verdura, o anche correre per un tot di chilometri. Una volta completato l’obbiettivo verrai pagato da 50 cent a 5 euro. La cosa veramente curiosa è che se non riuscirai a portare a termine gli obbiettivi, sarai tu a dover pagare una “multa”.
Aspetto psicologico/patologico
Queste app lavorano sull’abitudinarietà del gesto, il loro obbiettivo è quello di avere dei “clienti di fiducia” che facciano giornalmente le missioni semplici da realizzare, per un minimo compenso. In questo modo il ragazzo torna a una dimensione infantile nel quale chiede e riceve immediatamente, senza riuscire ad aspettare, ad avere la pazienza di guadagnarsi il suo compenso, lasciando da parte tutte le attività che poi alla fine sono più impegnative ma danno una competenza da riutilizzare in campo lavorativo.
Inoltre questi lavori banali non danno un futuro, dovrebbero essere visti come dei semplici passatempi, come un “lavoretto”, hobby più che un’occupazione.
Aspetto educativo
il problema che è nato a partire dal 2010 è che soprattutto i giovani stanno iniziando a percepire i soldi come una cosa che si conquista con poca fatica, con quei 10 minuti al giorno, per farsi 5 Euro. Questo ovviamente è dannoso sia per la società ma anche per loro, in quanto molto spesso fanno fatica ad ambientarsi in un posto di lavoro nel quale bisogna faticare 8 ore al giorno per guadagnare uno stipendio. Molto spesso sono gli stessi giovani che preferiscono lasciare da parte i lavori più educativi, quando alla fine sono quelli che danno più soddisfazioni. Bisogna tenere anche conto di come questi meccanismi di guadagno tengano i ragazzi nella solitudine, non serve stare a contatto con altre persone per riuscire a fare il proprio guadagno.
Conclusioni
Ho preso in considerazione questo argomento perché mi sembra molto interessante capire le nuove fonti di guadagno che i giovani hanno a disposizione, questa è la “new economy” che non si può più lasciare al caso, che bisogna capire come funziona e in alcuni casi ci può anche ingannare.
Penso sinceramente che queste app rappresentino la società moderna e come il concetto di globalizzazione e di networking stia aprendo nuove soluzioni economiche ai giovani. Infatti sono i giovani a rappresentare la nuova forza lavoro che si differenzia dalla precedente generazione per quelli che vengono definiti i “lavoratori flessibili”, capaci di adattarsi anche a piccole remunerazioni, e alle richieste del momento, pur di riuscire a far poco con il massimo risultato.